mercoledì 1 febbraio 2017

FAST Revit_ cut and fill calculation_calcolo sterro e riporto



iL VIDEO SOTTO MOSTRA UN Metodo di calcolo per revit per estrapolare i dati relativi al volume di sterro e riporto, cut and fill cut and fill calculations_


Revit_ cut and fill calculation_calcolo sterro e riporto,



lunedì 20 giugno 2016

Realizzare un render a 360° e pubblicarlo su facebook


Nel video che segue indicherò i passaggi per realizzare un immagine renderizzata a 360° e quindi caricarla su facebook per essere condivisa e visualizzata online.
Software utilizzati: 3dsmax + vray



giovedì 26 maggio 2016

CLICK DAY INAIL _migliorare la velocità



Sistemi per migliorare la velocità_ modello esempio bando inail.
software utilizzato per il settaggio dei tasti: X-Mouse Button Control

download a pagina: http://www.highrez.co.uk/downloads/XMouseButtonControl.htm




mercoledì 6 gennaio 2016

REVIT_ infisso parametrico_ fase 1_ realizzazione bucatura con mazzetta e sguincio parametrico


Per la felicità degli utilizzatori di revit, mostro passo passo il mio metodo per realizzare un infisso parametrico partendo da "0".

In questo primo video elaboro il primo passaggio realizzando la bucatura con mazzetta e sguincio parametrico a partire dalla famiglia base caricabile ( finestra metrica) fornita da revit.

Mi scuso per l'assenza dell'audio... mi organizzerò al più presto.. PROMESSO!

Tra i passaggi principali troviamo:
- Realizzazione di piani di riferimento
- Realizzazione parametri (tipo) relativi alle distanze dei piani di riferimento che mi permetteranno di controllare ogni misura delle bucature
-realizzazione dei solidi di sottrazione ancorando i loro spigoli (mediante la chiusura dei lucchetti),  ai rispettivi piani di riferimento precedentemente creati
-Sottrarre i solidi al muro
-Caricare la famiglia generata in un file progetto e verificare la sua funzionalità, variandone lo spessore del muro


se interessati potete scaricare il file della famiglia parametrica generata da:

http://dfiles.eu/files/9mxbjs5ye

venerdì 3 ottobre 2014

Structure from motion_ Ritratto Fanciulla in marmo del territorio di Treia. Età augustea

Ritratto Fanciulla in marmo del territorio di Treia. Età augustea.
Un test di Structure from motion applicato ad una statuetta custodita nel museo archeologico di Treia. Foto scattatate da un comunissimo cellulare.



martedì 19 agosto 2014

VIRTUAL MODEL FROM REAL MODEL

Un piccolo esperimento di come è possibile generare un modello virtuale partendo da un plastico di studio


Software utilizzati:
Agisoft photoscan (generazione nuvola di punti)
Rhinoceros ( creazione di geometrie di riferimento)
3dsMax (realizzazione modello finale)

Fase 1:
Il primo passo è stato quello di acquisire foto del modello al quale sono stati incollati dei piccoli riferimenti colorati ai vertici delle aste, in grado di semplificare al software Agisoft photoscan la procedura per la generazione della nuvola di punti. e quindi l'individuazione degli spigoli.



Fase 2:
Importata la nuvola in Rhinoceros, sono stati generati dei riferimenti geometrici ai quali agganciarci per disegnare le aste che costituiranno la struttura della "tenda"



Fase 3
Importata la geometria generata con rhinoceros in 3dsmax passiamo alla realizzazione degli elementi che compongono l'oggetto 3d.

Con gli snap attivati e con lo strumento Splines  ci agganciamo alle sfere e generiamo le singole aste e successivamente uniremo in un unico oggetto mediante lo strumento Attach presente nel menù geometry nella gestione delle splines.
In corrispondenza dei nodi, selezioniamo, fondiamo e uniamo eventuali vertici disuniti mediante i comandi Fuse e Weld, e applichiamo il modificatore surface all'oggetto per generare la geometria di base.



Fase 4
Prendendo come esempio le strutture in ETFE continuiamo con l'approfondimento della modellazione.
L'idea è stata quella di creare un modello base collegato con il modello finale, dal  quale editare la posizione dei singoli vertici per modificare contemporaneamente il modello finale e quindi poter modificare la forma in qualsiasi momento, senza rimodellare il tutto.

Per fare ciò la struttura base è stata clonata attivando l'opzione reference. In questo modo la copia sarà in parte collegata con il modello di origine, ma allo stesso modo sarà possibile applicare nuovi modificatori che agiranno solo sulla copia.


Per questo sono state generate e sovrapposte 3 copie con reference. Una è servita per la generazione della struttura aggiungendo il modificatore Lattice, e le altre 2 sono servite per modellare il rivestimento editando i singoli poligoni. E' stato applicato il modificatore edit poly, un leggero Insert alle singole facce per distaccarci dalla struttura e generare i singoli pannelli estrudendoli e raccordandone i bordi con lo strumento chamfer per creare il rigonfiamento tipico delle strutture ETFE.  La sola differenza è stata nell' invertire, in uno di essi, le normali alle facce applicando un modificatore edit mesh e flip normal nei relativi comandi, in modo da generare il rigonfiamento nella parte inversa, e cioè interna e applicando un leggero push (modificatore), è stato possibile distaccare le superfici sovrapposte in corrispondenza della struttura.

Riporto come di consueto un video riassuntivo.




ciao ciao







giovedì 31 luglio 2014

LOGGIA PARAMETRICA_ with Autodesk Revit



Dopo la mia prima avventura con l'infisso parametrico, Per la serie "Famiglie impossibili", oggi condivido con voi questa mia nuova famiglia parametrica in grado di rappresentare una loggia e/o strutture simili come pergolati, porticati, gazebo etc. utilizzando il software Revit. 
So bene che la filosofia del software é ben diversa da come la sto utilizzando io e parametrizzare un modello in modo troppo spinto, risulta spesso inconveniente, poco sensato e difficile da gestire. Ma vi é un fascino indescrivibile dietro al raggiungimento di tale obiettivo equiparabile al sentimento che uno scalatore potrebbe provare nel raggiungere la vetta di una montagna, pur sapendo che la stessa posizione poteva essere raggiunta con mezzi e percorsi alternativi piu semplici e veloci.
Da tener presente che comunque, vista la versatilità e la semplicità nella gestione e nel variare i parametri  che la gestiscono questa famiglia rappresenta  per me la soluzione alle mie personali esigenze. In particolar modo mi facilita e mi viene utile nella  fase di studio di fattibilità iniziale, nel processo compositivo e progettuale, in cui si valuta l'insieme del progetto e il dettaglio non è ancora un aspetto richiesto dalla committenza in quanto verrà approfondito successivamente. Quanto appena detto non sta a significare che non risulta adatta ad essere impiegata per estrapolare buoni elaborati di progetto, ma semplicemente che, a causa di alcuni limiti, che successivamente elencherò, si può anche scendere nel dettaglio, ma con una minima conoscenza dell'editor delle famiglie. Ma del resto è quanto ogni utilizzatore di Revit dovrebbe saper fare.

La famiglia finale ovviamente é il risultato di piu famiglie che formano i vari elementi costitutivi, nidificate tra loro, il tutto basando  su piani e linee di riferimento.

Elenco di seguito gli elementi creati e assemblati che vanno a costituire la famiglia finale:

- Pilastri e relativi basamenti
- travi di collegamento
- un orditura principale
- un orditura secondaria
- uno strato finale di copertura
- linee di proiezione in pianta

Tra le richieste troviamo:

- possibilità di impostare le dimensioni di ingombro in pianta (lunghezza e larghezza)
- possibilità di scegliere 2 misure di altezze in modo da generare l'inclinazione della falda.
- la possibilità di impostare le dimensioni che costituiscono le sezioni delle varie travi, orditure, strati, pilastri e basamenti.
- la possibilità di impostare eventuali sporgenze esterne nelle 4 direzioni al di fuori dell'area delimitata dai pilastri.
- la possibilità di scegliere la quantità dei singoli oggetti (pilastri, travi) , da predisporre.
- la possibilità di cambiare materiale per ogni elemento, differente dallo stile di default dell'oggetto.
- possibilità di "spegnere", determinati oggetti per formare configurazioni differenti, che spesso rappresentano vere e proprie strutture diverse.
-generare una famiglia complessivamente versatile, da poter essere impiegata sia come struttura da una parte  agganciata ad un muro, che struttura auto portante, che struttura a sbalzo (senza pilasti), in aderenza ad un muro

Tra le limitazioni troviamo:

- l'impossibilità di impostare nella maggior parte dei parametri un numero pari a "0", in quanto genererebbe un conflitto tra quote parametrizzate, pertanto se ad esempio vogliamo impostare la falda in orizzontale, lo si potrà fare solo se ci accontentiamo di un dislivello "impercettibile" anche millimetrico ( purche non mi generi un angolo di inclinazione pari a zero "assoluto", cosa che farebbe impazzire le varie relazioni tra parametri).
- Le sezioni dei vari elementi compositivi (pilastri, travi, travetti delle orditure), sono tutte di forma rettangolare (modificabili nelle misure), pertanto qualora si volesse utilizzare sezioni differenti, si dovrà per forza agire nell'editor della famiglia, per "ridisegnare", la forma e considerati i vari parametri impostati, potrebbe risultare un procedimento troppo azzardato e portare ad un esito negativo della "missione"... (perchè, anche se non è questo il caso,  in varie situazioni, mettere mano alle famiglie, si tratta  di  vere e proprie missioni, specie se si cerca di modificare una famiglia creata da terze persone, magari scaricata da internet e non la si conosce perfettamente nell'iter di elaborazione)
-I vari elementi, se pur rappresentativi di vari oggetti, risultano essere "modelli generici", pertanto, anche se l'ultimo strato rappresenta un tetto, a questo non sarà possibile, ad esempio, agganciare la famiglia grondaia  o fascia, ossia quelle famiglie di sistema basate su tetti, in quanto non viene riconosciuto dal programma. Sarà quindi possibile applicare le varie estrusioni utilizzando metodi alternativi, come la modellazione in "place" o "modello local"e di una sezione ( in questo caso probabile grondaia), con la semplicità di poterci agganciare a linee o piani individuabili dal modello.
-Sarà possibile definire la quantità dei  pilastri sempre ad interasse equidistante solo rispetto alla lunghezza e e no alla larghezza, che invece sarà sempre caratterizzata dalla presenza di al massimo 2 pilastri alle estremità! ...

DI SEGUITO IL VIDEO DI PRESENTAZIONE!...



CIAO CIAO